Le previsioni della Commissione europea pubblicate mercoledì scorso indicano una ripresa dell’economia europea e di quella italiana più rapida di quanto atteso in precedenza, con l’attività nel primo trimestre dell’anno superiore alle aspettative e un allentamento più rapido delle restrizioni a seguito del miglioramento della situazione sanitaria. L’economia dell’Italia dovrebbe crescere del 5% quest’anno e del 4,2 % nel 2022. Rispetto alle previsioni di primavera precedenti, il tasso di crescita del PIL per il 2021 è significativamente più elevato (+0,8 punti percentuali) mentre per il 2022 vi è un ritocco al ribasso (-0,2 punti percentuali). Sulla base di queste previsioni nel 2022 il PIL reale tornerà al livello precedente alla crisi in tutta l’Unione europea, ad eccezione dell’Italia che il prossimo anno registrerà un livello del PIL inferiore dello 0,3% rispetto a quello del 2019.
Il miglioramento del clima di fiducia delle imprese sostiene gli investimenti in Italia, che nel primo trimestre del 2021 registrano una crescita congiunturale del 3,7%, migliore della media Ue. L’analisi dei processi di crescita sostenuti dall’accumulazione di capitale è stata al centro del webinar di presentazione del 14° rapporto Covid-19 Confartigianato, aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e concluso da Bruno Panieri Direttore delle Politiche Economiche.
Tra i contenuti del report ‘La ripresa dell’estate 2021. Tendenze, rischi e punti di forza delle MPI’, presentati da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, si evidenzia come gli investimenti e il comparto delle costruzioni trainano la ripresa mentre il dinamismo della produzione manifatturiera sostiene l’export che, nei primi quattro mesi del 2021, risulta superiore del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno precedente allo scoppio del Covid-19. Persistono i rischi legati alla diffusione delle varianti del Covid-19 e all’escalation dei costi delle commodities: a maggio 2021 prosegue una estesa crescita congiunturale dei prezzi alla produzione dell’industria, che su base annuale registra un’ulteriore accelerazione (+8,0%,da +6,8% di aprile), cui contribuiscono i forti rialzi tendenziali dei prezzi dei prodotti energetici (+26,6%, da 23,6% di aprile) e della metallurgia (+24,0%, era 19,0% ad aprile). L’analisi dei dati sul mercato del lavoro evidenzia nel corso dei primi cinque mesi del 2021 segnali di ripresa, mentre perdura la crisi del lavoro autonomo.
Nel focus territoriale di Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, sono presentate le ultime tendenze nel territorio ed esamina un set di dati regionali sulle tendenze nel 2021. Uno de driver della ripresa è il recupero della domanda estera. Al primo trimestre 2021 l’export di prodotti manifatturieri in Italia registra, rispetto allo stesso periodo pre pandemia (primo trimestre 2019), un lieve recupero pari al +0,7%. A livello territoriale tale incremento trova spiegazione nel ritorno alla crescita della domanda estera di prodotti manifatturieri in otto delle quindici principali regioni: Lazio (+10,2%), Toscana (+9,4%), Sardegna (+7,2%), Trentino-Alto Adige (+6,5%), Campania (+5,0%), Abruzzo (+4,8%), Emilia-Romagna (+2,7%) e Veneto (+0,7%). Oltre alle esportazioni, il 14° report Covid-19 esamina le tendenze territoriali rilevate nel 2021 relative a fatturato imprese, mercato del lavoro, indicatori di mobilità e prestiti alle micro e piccole imprese.