In occasione del Salone del Mobile 2021 in programma a Milano dal 5 al 10 settembre, l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ha realizzato un focus sul settore del legno e arredo evidenziando l’importante contributo delle imprese a valore artigiano.
I TREND: VENDITE E PRODUZIONE– A giugno 2021 il commercio al dettaglio registra una battuta d’arresto per mobili, articoli tessili e arredamento (-0,2%), diversamente dalla dinamica registrata da tutti gli altri prodotti non alimentari, giochi esclusi. Nello stesso periodo di un anno fa (giugno 2020) accadeva esattamente il contrario e questi prodotti figuravano tra i pochi (4) a registrare variazioni tendenziali positive e di recupero rispetto a giugno 2019 (+10,4%).
In Lombardia il trend della produzione del settore legno-arredo, evidenziato nell’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia, mostra al II trimestre 2021 un rafforzamento della fase di ripresa rispetto al I trimestre dell’anno in corso, sia per l’industria (+7,6%) che per l’artigianato (+6%). Seppur quest’ultimo non riesca ancora a raggiungere il livello pre-crisi (con indice pari ad 89 al II trimestre 2021 vs indice pari a 95 al IV trimestre 2019), va ricordato che nel periodo pre Covid-19 (IV trimestre 20219) era l’artigianato a presentare dinamiche dia produzione più robuste rispetto alle altre imprese del settore: artigianato (+3%) vs industria (+0,2%).
I RISCHI – Sui prezzi al consumo agisce, a monte della filiera produttiva, la pressione dei prezzi delle materie prime: a luglio i prezzi in euro rilevati dalla Banca centrale europea per le materie prime non energetiche segnano una crescita del 36,4% su base annua, per quelle non alimentari i prezzi sono in salita del 45,5%, seppur in decelerazione rispetto al 52,1% di giugno. DATO SU LEGNO (??). Le attese sui prezzi di vendita delle imprese manifatturiere toccano livelli che non si registravano dal 1995. La pressione sui costi degli input produttivi è diffusa settorialmente, con maggiori accentuazioni per le imprese di legno e mobili, seguite da metallurgia e prodotti in metallo, tessile, carta, gomma e materie plastiche, oltre che per quelle delle costruzioni. All’escalation dei prezzi si associa la rarefazione delle materie prime, conseguente alla difficile ricomposizione delle filiere globali dopo le rotture causate dalla pandemia.
“L’aumento del prezzo delle materie prime ha implicato il rialzo dei prezzi finali delle lavorazioni delle imprese operanti nel settore legno-arredo senza, al momento, aver scoraggiato le vendite. Questa tendenza però ci preoccupa, soprattutto se durerà ancora a lungo. In attesa di capire cosa accadrà, ragionando sull’oggi possiamo parlare di ripresa del settore, incentivata dai bonus e altre misure statali. Inoltre i ripetuti lockdown, l’ampio ricorso allo smart-working e le limitazioni imposte agli spostamenti, che hanno comportato una maggior permanenza presso le abitazioni private, hanno contribuito a spingere i consumatori ad investire in mobili per migliorare, o rendere più confortevole, l’aspetto della propria casa” afferma il Presidente del Gruppo Regionale Arredo di Confartigianato Lombardia Giampiero Conti
IMPRESE – In Lombardia il comparto del legno-arredo al II trimestre 2021 conta 9.724 imprese, pari al 9,4% del totale imprese manifatturiere. Questo é un settore ad ampia presenza di artigianato con 6.573 imprese, pari al 68% del totale imprese del settore. Nell’artigianato il legno-arredo rappresenta il 12,7% delle imprese artigiane manifatturiere.
Negli ultimi 10 anni – II trimestre 2011-II trimestre 2021- la platea di imprese del settore si è ridotta di 3.092 unità, pari ad un calo del -24,1% in termini percentuali. L’80,6% di questa riduzione è dovuta alla maggiore difficoltà di tenuta delle imprese artigiane che nei 10 anni in esame si riducono di 2.492 unità, pari al -27,5%.
A seguito della crisi innescata dal Covid-19 il calo del numero di imprese registrate al II trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo pre pandemia (II trimestre 2019), si attesta intorno al 5% sia per il totale (-5,4%) che per l’artigianato (-5,2%).
Nonostante l’ampia selezione di impresa, che ha interessato in maggior misura l’artigianato, nel comparto del legno-arredo permane un’elevata specializzazione delle imprese a valore artigiano: su 10 province maggiormente specializzate 3 sono lombarde e due occupano le prime due posizioni, Monza -B. è prima con indice pari a 286 e Como è seconda con indice pari a 279.
OCCUPATI – Nel settore del legno -arredo sono coinvolti 47.216 addetti, il 40,5% impegnati nella lavorazione del legno e il 59,5% nella realizzazione di mobili. Anche i dati riferiti all’occupazione ribadiscono la centralità di MPI e artigianato nel settore chiave del made in Italy: in Lombardia nel settore in esame il 71,4% degli addetti sono occupati in MPI e il 42,2% in imprese artigiane.
Inoltre tra le 20 province italiane per maggior peso dell’occupazione in MPI e artigianato sul totale economia figurano Como, Monza-B. e Sondrio, dato questo che dimostra l’elevata vocazione alla micro piccola impresa nelle province lombarde ad elevata specializzazione nel settore.
Tra le competenze di livello alto e medio-alto richieste ai nuovi ingressi preventivati nel 2020 dalle imprese del settore spiccano: flessibilità e adattamento (73,3%), capacità di lavorare in gruppo (57,1%), capacità di lavorare in autonomia (52,4%) e attitudine al risparmio energetico (46,9%). Per quel che riguarda la richiesta di figure dotate di e-skill elevate si rileva che sono una su quattro le imprese del settore che ritengono indispensabili ai fini dello svolgimento dell’attività d’impresa la presenza di competenze digitali (23,53%) e di capacità matematiche e informatiche (23,50%).
“Oggi molti imprenditori riscontrano difficoltà nel trovare manodopera qualificata e apprendisti a cui trasmettere il ‘saper fare’. Per questo motivo credo che, oggi più di ieri, occorra valorizzare la professione e la qualità artigiana affinché i giovani possano poter scegliere di intraprendere questo appassionante mestiere” commenta il Presidente del gruppo arredo.
EXPORT – L’importanza di questo settore per il made in Italy e l’ampio contributo che le imprese del nostro territorio danno all’eccellenza di questi beni richiesti in tutto il mondo trova evidenza e conferma nel fatto che nella classifica ibrida europea per valore dell’export di mobili le 12 province dell’asse del mobile tra cui 5 lombarde – Brescia, Bergamo, Milano, Monza B. e Como – occupano la 3^ posizione.
Tra le province italiane che danno contributo maggiore all’export di legno e mobili ne troviamo 6 lombarde, tra cui Monza-B., Como e Sondrio che rientrano tra le prime 10, seguite da Brescia in 12^ posizione per valore dell’export di legno e mobili, Bergamo in 14^ posizione e Mantova in 15^.
Monza-B. e Como figurano anche tra le prime dieci province per maggior grado di esposizione sul mercato estero per vendite di beni realizzati dal settore in esame. Nell’anno della pandemia (2020) rispetto al 2019 è invece Milano a registrare il crollo più ampio delle esportazioni di questi beni oltre confine (-21,4%).
Al I trimestre dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, la nostra regione non registra ancora segnali di recupero della domanda estera di beni in legno e mobili (-4,9%). A livello provinciale solo tre raggiungono e superano il valore delle vendite del I trimestre 2019: Sondrio (+29,1%), Monza-B. (+4,1%) e Mantova (+4,0%). Como e Milano, che insieme a Monza -B., danno contributo maggiore alla domanda estera di legno e mobili registrano invece ancora riduzioni dell’export: la prima del 5,5% e la seconda dell’11,5%.
Verso i primi 20 paesi esteri da cui scaturisce la domanda di mobili e legno made in Lombardia si registra, tranne verso Australia e Paesi Bassi, una contrazione dell’export più intensa per Spagna (-21,1%), Canada (-23,2%), Corea del Sud (-27,9%), Regno Unito (-29,8%) e Hong Kong (-30,7%).
Al primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo 2019, 11 dei 20 paesi risultano aver superato i livelli pre-pandemici, in testa: Polonia (+23,7%), Russia (+12,7%) e Giappone (+10,1%). Sono invece ancora molto indietro: Canada (-10,1%), Spagna (-11,3%), Arabia Saudita (-16,7%) e Regno Unito (-24,0%).
GREEN E DIGITALE – Sul fronte del green e della sostenibilità ambientale le imprese del settore legno-arredo mostrano un’attenzione e una sensibilità maggiore rispetto alla media, con una quota di imprese che hanno intrapreso almeno una azione di tutela dell’ambiente pari al 74,3%, sopra di 2,9% alla quota media totale (70,5%). Anche sul fronte competenze si coglie un’attenzione maggiore verso il tema: la quota di imprese lombarde del settore che ricerca personale dotato di green skill, di tutti i livelli, si attesta all’80,7%, sopra di 2 punti alla quota media (78,7%), mentre quelle orientate alla ricerca di profili più alti si attesta al 39,5%, sopra di 4,6 punti rispetto alla quota media (35,0%).
La pandemia, come noto, ha dato una gran spinta alla diffusione del digitale nelle imprese. In quelle del settore del legno-arredo la quota di imprese che hanno effettuato almeno un investimento nell’ambito sale di 18,1 punti, slancio maggiore rispetto a quello rilevato per il totale di 12,3 punti.