La ripresa dell’economia delineata nelle ultime proiezioni macroeconomiche della Banca d’Italia scarica effetti positivi anche sul mercato del lavoro, con un incremento dell’1% degli occupati nel 2021 e dell’1,5% nel 2022.
Il recupero della domanda di lavoro è confermato dall’analisi dei dati pubblicati ieri dall’Istat: a novembre 2021 si registra una crescita dell’occupazione del +0,3% rispetto al mese precedente, pari a +64 mila unità, con un segnale di recupero per l’occupazione indipendente (+1,3%), il semento del mercato del lavoro che, come evidenziato dalle nostre analisi, ha maggiormente sofferto gli effetti della pandemia.
Le micro e piccole imprese sono protagoniste della ripresa post-pandemia, come si conferma dall’esame dei dati della ‘Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione III trimestre 2021’ dell’Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal. Nel terzo trimestre del 2021 le posizioni lavorative – il saldo tra le attivazioni e le cessazioni – salgono per tutte le classi dimensionali d’impresa, e il maggiore aumento, in termini assoluti, si riscontra nella classe fino a nove dipendenti (+192 mila). Come evidenziato dalla nota dell’Inps, il numero di posizioni lavorative corrisponde al numero di dipendenti delle imprese e rappresenta, in altri termini, il numero di “posti di lavoro”.
Nell’arco dei primi tre trimestri del 2021 le micro e piccole imprese (MPI) fino a 49 dipendenti determinano 896 mila posizioni lavorative, il 61,8% del totale, ben 12,6 punti più elevata della quota del 49,2% delle posizioni lavorative dipendenti in forza nelle MPI. La quota relativa alle micro e piccole imprese sale al 79,8% per le posizioni a tempo indeterminato, mentre è al 50,3% per la posizioni a tempo determinato.
Alla ripresa della domanda di lavoro si associa la difficoltà di reperimento del personale specializzato. L’esame dei dati del sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal evidenzia che il 46,6% delle entrate previste a gennaio 2022 per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine sono di difficile reperimento, in aumento rispetto al 42,3% del mese precedente e al 38,8% di un anno prima. La quota di micro e piccole imprese manifatturiere che segnalano ostacoli all’attività causata dalla scarsità di manodopera sale ai massimi degli ultimi 19 anni.