Il Segretario di Azione, Carlo Calenda, è intervenuto il 14 settembre, al confronto organizzato da Confartigianato in vista delle consultazioni elettorali.
Calenda ha affrontato subito il tema dei rincari dell’energia sottolineando: “Ci aspetta uno tsunami energetico e uno tsunami dei tassi” e, in polemica con le proposte degli altri schieramenti politici, ha aggiunto: “In questi giorni vi hanno assicurato un taglio shock del cuneo fiscale, intervento per 30 miliardi e
flat tax al 15%. In realtà nulla di tutto ciò accadrà”.
Ha quindi auspicato un accordo fra tutti i partiti “che includa il sì al rigassificatore di Piombino, perchè altrimenti non avremmo abbastanza energia a marzo, e il supporto a Draghi per un intervento straordinario. Da marzo, se abbiamo una gelata, rischiamo di avere gli stoccaggi vuoti. Per questo servono assolutamente i rigassificatori. Ora dobbiamo avere una classe politica che segue i processi, l’implementazione dei provvedimenti, come fate voi nelle vostre aziende”.
“Io – ha detto Calenda – sono per mettere il tetto al costo dell’energia. “Ma senza Draghi come fai a fare una operazione come quella tedesca e francese. Noi non siamo nelle condizioni di farlo perché siccome ti costa una barca di soldi lui poteva farlo garantendo la stabilità della finanza pubblica. Adesso chi lo fa? Se nessuno vince le elezioni dobbiamo lucchettarlo a Palazzo Chigi, non c’è alternativa. Chi la fa la manovra da 50 miliardi?”, ha sottolineato.
“Il nostro progetto – ha aggiunto Calenda – consiste nel ricostruire un’area riformista, liberale e popolare che lavori sull’implementazione delle cose. E’ l’unico programma che ha un senso”.