Confartigianato è contraria all’istituzione di una patente a crediti in edilizia, misura annunciata a fine febbraio dal Governo e che ha trovato conferma nel Decreto PNRR 4 (DL 19/2024): dal 1° ottobre 2024, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili dovranno avere la patente a punti. Questa patente sarà dotata inizialmente di 30 crediti e consentirà di lavorare nei cantieri con almeno 15 crediti. Il punteggio della patente potrà subire decurtazioni in caso di incidenti nei cantieri, oppure a seguito di accertamenti e successivi provvedimenti a carico di datori di lavoro o lavoratori autonomi.
Confartigianato contesta un meccanismo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative, destinato a non produrre alcun risultato positivo in termini di riduzione degli infortuni e che rischia di trasformarsi nell’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, in particolare le piccole imprese. Il Segretario di Confartigianato Imprese Alto Milanese, Giacomo Rossini, sottolinea che “la sicurezza sul lavoro non si tutela con la burocrazia ma è necessario puntare all’educazione ed alla prevenzione attraverso regole semplici, certe e chiare, procedure snelle ed efficaci, coinvolgimento degli organismi bilaterali rappresentativi delle parti sociali, sostegno mirato per gli investimenti delle piccole imprese e per la valorizzazione delle buone prassi.”
Prima che le novità sulla patente a punti nei cantieri diventino operative, è necessario che il decreto sia convertito in legge.
“Confartigianato si impegnerà a presentare emendamenti mirati a contrastare gli effetti negativi che la proposta attuale potrebbe generare sull’operatività delle micro e piccole imprese del settore”, assicura Rossini.
Anche a tal fine, si ricorda l’obbligatorietà di essere pienamente in regola con la normativa sulla sicurezza (qui i servizi e i corsi offerti dall’associazione) e con quella della medicina sul lavoro (sorveglianza sanitaria, qui i riferimenti).