L’8 e il 9 giugno i cittadini italiani sono chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento europeo. Un appuntamento importante anche per il futuro dei 23,3 milioni di artigiani, micro, piccole e medie imprese che rappresentano il 99,8% del totale delle aziende europee, generano il 64,4% dei posti di lavoro e creano il 52,4% del valore aggiunto nell’UE.
Per Confartigianato è l’occasione per una svolta, un cambio di marcia che ponga i 4,4 milioni di piccole imprese italiane al centro dell’agenda politica ed economica europea e consenta loro di affrontare le grandi trasformazioni del mercato, di cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, di contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile.
La Confederazione ha quindi predisposto il documento ‘Artigianato e MPMI volàno per le transizioni’ che contiene le proposte per un’Europa a misura di artigiani e piccole imprese.
Competitività, competenze, credito sono gli ambiti di azione nei quali Confartigianato ha declinato le priorità sulle quali sollecita l’impegno dei candidati italiani alle elezioni europee.
Tra i temi-chiave spiccano: la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori con regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari; la qualificazione delle competenze necessarie a favorire l’occupabilità dei giovani, a fronteggiare le sfide dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, a garantire la continuità aziendale; l’accesso alle risorse per investire nello sviluppo.