E’ in corso una difficile negoziazione tra Italia e Austria sulle limitazioni al transito dei Tir attraverso il valico alpino del Brennero e l’incontro bilaterale tra la ministra De Micheli e la Commissaria ai Trasporti UE, Adina Valeanha ha delineato posizioni ancora distanti, con l’Italia contraria alla limitazione della libera circolazione di merci, uno dei principi di funzionamento dell’Unione europea.
Gli effetti negativi su sistema delle imprese manifatturiere e dell’autotrasporto derivante dalle limitazioni ai flussi di merci si sovrappongono, pericolosamente, alla frenata della produzione manifatturiera tedesca: l’analisi dei dati pubblicati da Eurostat nei giorni scorsi evidenzia per la Germania una flessione del 4,5% della produzione manifatturiera, appesantita crollo del 14,5% registrato nel settore degli autoveicoli. L’Austria, secondo mercato di sbocco delle esportazioni via Brennero, segna una crescita zero della produzione manifatturiera.
Secondo gli ultimi dati disponibili al 2018 il Brennero è il primo valico alpino per trasporto di merci su strada, con 38,8 milioni di tonnellate, un quarto (25,3%) delle merci che passano per i 15 valichi alpini. La direttrice del Brennero viene utilizzata per il trasporto dei prodotti del made in Italy verso l’Austria e altri sei paesi europei quali Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia. L’analisi dei dati dei primi nove mesi del 2019 evidenzia che il made in Italy che passa per il Brennero cresce dell’1,3% rallentando sia rispetto al +5,3% registrato nei primi nove mesi del 2018 sia rispetto al +4,3% di tutto il 2018. In particolare risulta inferiore alla media la dinamica dell’export verso Austria (+1,0%) e Germania (+0,4%).
Sulla base di questi andamenti si stima che nel 2019 il valore delle esportazioni che transitano attraverso il Brennero sia di 91,2 miliardi di euro, un quinto (20%) del made in Italy manifatturiero e pari al 5,1% del PIL. Il grado di esposizione sui sette mercati del Nord-Ovest d’Europa – rapporto tra export e PIL territoriale – tocca il massimo dell’8,7% nel Nord-Est, seguito dal 5,4% del Nord-Ovest, dal 4,6% del Centro e dall’1,9% del Mezzogiorno.
I segnali di rallentamento della domanda sono evidenti anche dai dati sul traffico autostradale. Nei primi nove mesi del 2019 il traffico pesante sulla A22 Brennero-Verona-Modena, gestita in concessione dalla società Autostrada del Brennero, cresce del +1,9% dimezzando il +4,4% dello stesso periodo del 2018 e crescendo meno rispetto al +2,3% della media nazionale. In cinque anni la A22 cumula un aumento del 22,9% a fronte del -0,7% del totale della rete autostradale, dinamica confermata anche in dieci anni con l’A22 a +22,5% a fronte del -7,0% del totale.