FASE 2 AL VIA: IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Nel decreto del 26 aprile, che prevede la riapertura delle imprese con un preciso calendario, è contenuto anche il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

Il protocollo   contiene   le linee guida, condivise tra le Parti sociali, per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio.

La prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo se verranno rispettate adeguate condizioni di livelli di protezione ai lavoratori. Obiettivo prioritario è quello di coniugare la prosecuzione delle attività produttive garantendo condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Per raggiungere tale obiettivo non si escludono anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività.

Le principali misure di sicurezza del Protocollo sono riconducibili a questi ambiti:

INFORMAZIONE

L’azienda attraverso le modalità più idonee (affissione nei luoghi più visibili di dépliant informativi per i lavoratori/aziende esterne) informa sui comportamenti generali da assumere in caso di sintomi influenzali: (restare al proprio domicilio, rivolgersi al proprio medico di famiglia, mantenere la distanza di sicurezza). Inoltre, nel fare accesso in azienda, va mantenuta la distanza di sicurezza (almeno un metro), va osservata la regola di igienizzazione delle mani.

INGRESSO IN AZIENDA

Il personale prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore a 37.5 ° non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro.  Il datore di lavoro, inoltre, deve informare preventivamente il personale e chi intende fare ingresso in azienda della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti positivi al COVIT-19. Nei cantieri edili è obbligatorio invece la misurazione della temperatura. Se la temperatura rilevata risulterà superiore a 37.5° non si potrà accedere al cantiere.

 A questo proposito si suggerisce di scaglionare gli ingressi così si evitano anche assembramenti alla misurazione della temperatura. Bisogna utilizzare esclusivamente un termometro a infrarossi, che permetta di rilevare la temperatura senza contatto. Per quanto riguarda le modalità operative si suggerisce di incaricare un lavoratore già formato a questa attività (possibilmente un incaricato al primo soccorso). Durante la rilevazione l’operatore dovrà indossare mascherina di tipo FFP2, guanti ed occhiali di sicurezza cercando di mantenere la massima distanza possibile con il braccio in estensione (solitamente 50 cm).

Anche per i fornitori esterni vanno individuate le procedure che scongiurino il contatto con il personale interno, richiedendo agli autisti di rimanere a bordo dei veicoli; vanno previsti, dove possibile, servizi igienici dedicati, va mantenuta una distanza superiore al metro tra individui durante il carico scarico. Viene ribadito, se possibile, che gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici.

In ogni caso poi per l’ingresso in azienda di visitatori esterni (imprese di pulizia, manutentori, tecnici, ecc.) valgono le stesse regole aziendali previste per dipendenti.

PULIZIA E SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI

L’azienda deve assicurare la pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali, ambienti comuni e postazioni di lavoro con particolare attenzione a tastiere/mouse a disposizione di uffici e reparti produttivi. Nelle aree geografiche a maggiore endemia e nelle aziende dove si sono avuti casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alla normale attività di pulizia, è necessario prevedere alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro delle aree comuni. E’ inoltre obbligatorio che le persone in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche per le mani. A questo proposito l’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani. Per quanto concerne la sanificazione il Ministero della salute con circ. 5443 del 22 febbraio 20202 ha precisato le regole per la decontaminazione dei locali.

Come sanificare 1. Pulire e rimuovere lo sporco con i normali prodotti di pulizia

Disinfettare utilizzando prodotti specifici come: a) detergente con ipoclorito di sodio 0,1%, (la candeggina in commercio ne contiene tra 1% e 5%) – b) per le superfici che possono essere danneggiare da ipoclorito è possibile utilizzare etanolo al 70% 3. Areare i locali: l’areazione di un locale è parte importante per le operazioni di sanificazione.

Chi deve sanificare: Personale interno: il personale deve essere formato sulle modalità di sanificazione e deve essere dotato di idonei DPI (guanti usa e getta, mascherina, tuta protettiva). Il personale deve essere anche informato del rischio legato all’utilizzo dei prodotti di disinfezione. Personale esterno: Quando l’operazione è affidata ad una ditta esterna specializzata, l’azienda deve essere in possesso di specifici requisiti riconducibili al DM 274/97. Si consiglia la   predisposizione di un registro per appuntare le operazioni di pulizia e sanificazione.

DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE

Va rilevato innanzitutto che la prima misura di contenimento del contagio è il rispetto della distanza tra persone di almeno un metro e pertanto il datore di lavoro deve riorganizzare l’attività lavorativa in osservanza a questo fondamentale principio. Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è sempre necessario l’adozione di dispositivi individuali di protezione. Mascherine, ma anche guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.). In questo periodo di emergenza le varie tipologie di mascherine sono al centro del dibattito anche televisivo disorientando nella scelta. Nell’attività lavorative si possono usare solo DPI FFP2 FFP3 o maschere facciali ad uso medico (attualmente anche non marcate ma dotate di autocertificazione.

GESTIONE SPAZI COMUNI

L’accesso agli spazi comuni, mense e spogliatoi, è contingentato con ventilazione continua dei locali e accesso per turni e con tempi ridotti il più possibile. Va assicurata una accurata sanificazione e pulizia giornaliera (ad es. per distributori automatici, di bevande ecc. va posta attenzione anche alla pulizia delle tastiere)

FORMAZIONE DEL PERSONALE

Non sono consentite le riunioni in presenza. Nell’impossibilità di un collegamento a distanza, dovranno essere comunque garantiti il distanziamento interpersonale e una adeguata pulizia/areazione dei locali.  Considerata la sospensione di corsi e di eventi formativi, l’eventuale mancato aggiornamento professionale/abilitante entro i termini previsti non ostacola il proseguimento e lo svolgimento dell’incarico/ruolo (es. addetto a primo soccorso o addetto uso carrello elevatore continuano comunque ad operare in assenza dell’aggiornamento). In ogni caso deve essere utilizzato lo smart working per tutte le attività che possono essere svolte a distanza.

SORVEGLIANZA SANITARIA

La sorveglianza sanitaria resta un caposaldo e deve proseguire. In particolare, essa non va interrotta poichè rappresenta un’ulteriore misura di prevenzione di carattere generale: sia perchè può intercettare possibili casi e sintomi sospetti di contagio, sia per il contributo che il medico competente da per l’informazione e la formazione del lavoratore, sui modi   per evitare la diffusione del contagio.

La gestione emergenza Covid-19 costituisce un cambiamento epocale nella gestione dei rapporti interpersonali e nella gestione delle attività imprenditoriali.

Per ogni informazione e necessità operativa i riferimenti sono quelli in atto:

tel. 0331 529354- 355 oppure e-mail ambienteesalute@confam.org

I nostri tecnici sono disponibili per meglio programmare le procedure e per predisporre la documentazione necessaria integrativa al documento di valutazione rischi.