L’ultimo Economic Outlook dell’Ocse, pubblicato lo scorso 10 giugno, prevede che la crisi Covid-19 determinerà una crescita del tasso di disoccupazione: si tratterà di un aumento limitato a +0,2 punti per quest’anno, per arrivare a +1,6 punti nel 2021, il secondo maggiore aumento dal 1977: solo nel 2013, quando la quota di persone in cerca di lavoro salì di 2,3 punti, si registrò un aumento più accentuato.
La nostra recente analisi dei dati mensili dell’Istat evidenzia la perdita di 6.500 occupati al giorno nei due mesi di marzo e aprile. L’esame dei dati dell’Inps, pubblicati venerdì scorso nell0ambito della Nota congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al primo trimestre 2020 predisposta da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal. In particolare, i dati dell’Inps del I trimestre 2020 misurano la situazione alla fine del trimestre, il 31 marzo, catturando quindi i primi effetti dello shock che è derivato dal lockdown iniziato il 9 marzo per tutta Italia.
L’analisi dei dati – tratti da Uniemens, l’archivio amministrativo dell’Inps basato sulle denunce retributive e contributive individuali mensili inviate dai datori di lavoro e che si riferiscono alle imprese private – segnala nel I trimestre 2020 un calo di 254 mila posizioni lavorative. L’esame dei dati per classe dimensionale evidenzia che la maggiore riduzione si riscontra nella classe delle medie-grandi imprese, con 50 dipendenti e oltre: in queste imprese si registrano 176 mila posizioni in meno, pari al 69,3% del calo totale del trimestre, quota ampiamente superiore al 49,5% dei dipendenti in forza alle imprese con 50 addetti ed oltre. Si segnala, invece, la maggiore tenuta delle micro e piccole imprese che, nel periodo in esame, segnano un calo di 78 mila posizioni, il 30,7% del calo totale a fronte del 50,5% dei dipendenti in forza.
Stiamo vivendo un momento molto critico per l’intera economia italiana – secondo le ultime previsioni il PIL del 2020 perderà tra 9 e 12 punti percentuali – e le conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi saranno pesanti. Va colto come un segnale positivo la maggiore resilienza delle micro e piccole imprese nelle fasi iniziali della crisi Covid-19 e la massima attenzione al capitale umano in questo difficile frangente.