Il Presidente Mario Draghi ha firmato il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da COVID-19. Il DPCM sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.
Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate.
ZONA ROSSA
Scatta la chiusura di parrucchieri, barbieri ed estetisti, proprio come avvenuto durante la prima ondata del Covid. Il Presidente Sanavia a tal proposito esprime il suo dissenso: “Riteniamo che questa chiusura sia un provvedimento ingiustificato nei confronti delle imprese di acconciatura che in questi mesi hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal Governo, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario, e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti. Confartigianato ha chiesto al Governo di riconsiderare le suddette misure restrittive, a tutela dell’economia del settore”.
Le regole sugli spostamenti, invece, non cambiano: “È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute”. È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Ristoranti e bar possono fare solo consegne a domicilio e asporto consentito fino alle 18, mentre i negozi devono abbassare completamente le serrande. “Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie“.
ZONA ARANCIONE
Nei territori arancioni gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del proprio Comune, mentre per spostarsi al di fuori è necessaria l’autocertificazione per comprovare motivi di salute, necessità o lavoro. Invariato anche il coprifuoco, così come la possibilità per chi vive in un comune con meno di 5mila abitanti di muoversi entro 30km dai confini (non verso il capoluogo) e di fare visita a una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (minori di 14 e persone disabili o non autosufficienti non rientrano nel calcolo). Restano chiusi i musei e tutte le attività di ristorazione, a cui sono consentiti il delivery e l’asporto. I negozi sono aperti.
ZONA GIALLA
Qui rimane invariato il coprifuoco (durante le ore notturne ci si può spostare solo con autocertificazione che attesti necessità, motivi di salute o di lavoro), così come lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (minori di 14 e persone disabili o non autosufficienti non rientrano nel calcolo). Non cambiano le regole per eventi, sport, discoteche, fiere e messe. Per quanto riguarda i musei, è confermata l’apertura nei giorni infrasettimanali. A partire dal 27 marzo, però, scatterà il via libera anche il sabato e nei giorni festivi (purché l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo). Nessuna novità per lo sport: le attività sportive o motorie sono autorizzate all’aperto, mentre palestre e piscine restano chiuse. Le competizioni sono autorizzate solo se di livello agonistico e riconosciute di preminente interesse nazionale. Ancora sospese le attività nelle sale bingo, così come negli impianti sciistici. Le scuole possono aprire al 100% in presenza alla primaria, elementari e medie, mentre le superiori restano in didattica mista fino al 75%. Ancora sospesi i concorsi, a meno che la selezione non si svolga in via telematica o il numero di candidati in presenza non sia superiore a trenta per aula. I ristoranti e i bar possono fare servizio al tavolo fino alle 18. A seguire sono autorizzati solo l’asporto (ora anche per i bar) e il delivery.
ZONA BIANCA
Nella fascia di rischio più morbida, dove al momento si trova solo la Sardegna, cessano le principali restrizioni in vigore nel resto del Paese (ad esempio i ristoranti possono riaprire la sera e non ci sono vincoli agli spostamenti, salvo specifiche ordinanze regionali). Vanno però applicati tutti i protocolli sanitari relativi al distanziamento e ai posti di lavoro, restano sospesi “gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, e la partecipazione di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive”. Il dpcm istituisce infine un Tavolo tecnico permanente, composto da un rappresentante del Comitato tecnico-scientifico, da un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità e da un rappresentante delle Regioni e Province autonome interessate, “cui è affidato il compito di verificare, attraverso il monitoraggio degli effetti dell’allentamento delle misure anti contagio nei territori” in zona bianca.
LE NOVITÀ SULLA SCUOLA
Zone rosse – Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Zone arancioni e gialle – I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica:
- nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti;
- nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni;
- nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
Duro il commento del presidente Sanavia: “Comprendiamo che la situazione sia particolarmente difficile e in gioco ci sia la salute, ma riteniamo assolutamente inaccettabile questo continuo altalenante apri/chiudi: ad un anno esatto dall’inizio dell’emergenza sembra che nulla sia cambiato. Servono certezze ed investimenti, auspichiamo una forte accelerata sui vaccini che possa finalmente stabilizzare la situazione sanitaria, sociale ed economica”. Conclude Sanavia “subito ristori alle aziende colpite, questa volta ricalibrati su reali necessità”.