Confartigianato: Richiesta intervento contro la chiusura di parrucchieri ed estetiste

Si informa che la Confederazione – con lettera a firma del Presidente Granelli – è intervenuta presso il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per rappresentare la situazione di allarme delle imprese dei settori dell’acconciatura e dell’estetica rispetto ai disagi provocati dalla chiusura di tali attività nelle zone rosse prevista dall’allegato 24 al DPCM del 2 marzo scorso, nel quale i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere sono stati aggiunti ai servizi dei centri estetici, già esclusi dallo stesso allegato al DPCM del 3 novembre 2020.

Nell’ambito dell’intervento è stato sottolineato come, al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese, i provvedimenti sopra richiamati abbiano favorito – fin dalla prima chiusura disposta con DPCM dell’11 marzo 2020 – una pericolosa ed ormai ingestibile proliferazione dell’offerta irregolare, agevolata dalla disponibilità di soggetti che – a fronte dell’impennata della richiesta – continuano ad erogare abusivamente presso il proprio domicilio o presso quello del cliente, i servizi preclusi alle imprese. E’ stato fatto pertanto presente che la disposta chiusura delle attività regolari, proprio in considerazione della particolare situazione emergenziale che vede un aumento costante dei contagi dovuti alla maggiore virulenza delle varianti del SARS-CoV-2, va a nostro avviso nella direzione opposta a quella auspicata dal Governo, andando ad amplificare il rischio piuttosto che contenerlo.

La Confederazione ha quindi chiesto al Ministro Giorgetti di intervenire per favorire una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi.

La sospensione delle attività svolte in sicurezza – Secondo Gianfranco Sanavia Presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese – rischia di innescare ulteriormente l’impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi che al contrario sfuggono totalmente ad ogni controllo sulla sicurezza e la salute“. Per questi motivi, Confartigianato ha chiesto al Governo di riprendere in mano il nuovo DPCM e di “riconsiderare le misure restrittive riguardanti le attività del comparto dei servizi alla persona consentendone lo svolgimento anche nelle zone rosse, a tutela della salute dei cittadini e dell’economia del settore“.