Accelerare su vaccinazioni per sostenere la ripresa: a fine marzo vax gap del 22,1%

Per la ripresa dell’economia è necessario procedere con una campagna vaccinale rapida e su larga scala, come ha evidenziato Confartigianato nei giorni scorsi: qui l’intervento del Presidente Granelli a ‘Omnibus’ (La7).

A fronte di 13 milioni di italiani vaccinati entro il 31 marzo 2021 previsti a fine dello scorso dicembre, sulla base dell’attuale trend si stima che per la fine di questo mese si possa arrivare a 10,1 milioni di persone vaccinate, con un vax gap del 22,1% in meno rispetto al target previsto tre mesi fa.

Nel confronto internazionale al 28 marzo 2021, il tasso relativo alle dosi di vaccino somministrate per 100 abitanti è del 48,6% nel Regno Unito, del 40,9% negli Stati Uniti e del 15,5% in Unione europea; in linea con questo valore l’Italia (15,6%), la Francia (15,3%) e la Germania (15,4%).

La maggiore diffusione dei vaccini si associa ad un abbattimento della mortalità da Covid-19: i decessi giornalieri (media degli ultimi 7 giorni) per milione di abitante sono 7,1 in Italia, 5,7 in Ue, mentre scendono a 2,9 negli Usa e arrivano al minimo di 0,9 nel Regno Unito. L’Italia, lo ricordiamo, è l’ottavo paese al mondo per mortalità da Covid-19 in rapporto alla popolazione.

L’analisi del tasso di vaccinazione per regione evidenzia una significativa variabilità territoriale: tassi più elevati si riscontrano per Molise (19,8%), P.A. Bolzano (18,9%) ed Emilia-Romagna (18,1%) mentre, all’opposto, si osserva una minore diffusione delle vaccinazioni in Campania (13,8%), Sardegna (13,4%) e Calabria (12,8%).

Sul fronte delle policy delineate nel Consiglio europeo della scorsa settimana, nell’Unione europea vanno intensificati gli sforzi per “accelerare la produzione, la consegna e la diffusione dei vaccini”, anche attraverso meccanismi di condivisione.

La ripresa economica perde di slancio a fronte di un ritardo della vaccinazioni. Nell’ultimo report dell’Ocse, pubblicato lo scorso 9 marzo, l’analisi di un confronto internazionale evidenzia che un maggiore tasso di vaccinazione corrisponde ad una più intensa diminuzione del grado di restrizione per contrastare l’epidemia, presupposto per un maggiore ritmo di crescita.

Secondo le previsioni contenute nell’Interim Economic Outlook dell’Ocse, nel 2022 l’Eurozona avrà completamente assorbito la crisi Covid-19, mentre l’Italia registra un marcato ritardo nell’aggiustamento macroeconomico, con il PIL che nel prossimo anno si collocherà al di sotto dell’1,4% rispetto al livello pre crisi.

Sulla velocità della ripresa saranno decisivi gli interventi per supportare gli investimenti e la domanda di lavoro delle imprese contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che sarà presentato alla Commissione europea entro il prossimo 30 aprile.