L’analisi delle previsioni pubblicate la scorsa settimana dal Fondo Monetario Internazionale evidenziano che nel 2022 l’Italia sarà il paese dell’Eurozona più colpito della recessione Covid-19. Gli andamenti in essere dell’economia, i riflessi sulle micro e piccole imprese e le differenziazioni territoriali sono proposti nel 12° report Covid-19 di Confartigianato, presentato dall’Ufficio Studi nel corso di un webinar aperto dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli e concluso dal Direttore delle Politiche economiche, Bruno Panieri.
La prospettiva della ripresa è condizionata da fattori di debolezza congiunturale, in un contesto che registra un ritardo delle vaccinazioni nell’Unione europea: al 9 aprile scorso le vaccinazioni al giorno per milione di popolazione sono 4.009 in Italia e 4.309 nell’Unione europea; il ritmo nel nostro Paese è inferiore del 19,6% a quello del Regno Unito (5.448) e del 55,8% a quello degli Stati Uniti (9.069).
A gennaio 2021 la dinamica della produzione manifatturiera, su base trimestrale, rimane ancora in territorio negativo (-1,6%) a fronte di un aumento (+4,3%) registrato nella media Ue a 27. Il report esamina poi l’andamento del made in Italy, evidenziando le incertezze di inizio anno: le esportazioni extra Ue – per cui sono già disponibili le stime preliminari di febbraio 2021 – dopo la crescita di novembre (+2%) e dicembre 2020 (+4,1%), sono ritornate in territorio negativo a gennaio (-12,7%) e febbraio 2021 (-7,3%). Sono analizzati in dettaglio gli effetti della recessione sul mercato del lavoro, alla luce degli ultimi dati pubblicati la scorsa settimana dall’Istat relativi alla forza di lavoro, con una specifica attenzione alla crisi del lavoro indipendente.
Inoltre, sono esaminate le accentuate tensioni sui prezzi delle commodities, che si intrecciano con le tendenze del cambio euro/dollaro e il gap di competitività relativa ai costi delle commodities energetiche. Il report esamina le condizioni di politica monetaria e le ricadute della recessione e degli interventi di policy sulla finanza d’impresa, con un esame degli ultimi andamenti del credito alle MPI, che consolida il segno positivo, sostenuto dalle garanzie sui prestiti che sono salite a 151,6 miliardi di euro. Nel capitolo dedicato alle politiche pubbliche sono esaminate le tendenze degli interventi fiscali anticiclici e degli indicatori di finanza pubblica.
La seconda parte del report – predisposta in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia – mette al centro i territori, con l’esame di un ampio set di dati regionali e provinciali su mercato del lavoro – con attenzione a giovani, donne e indipendenti – esportazioni, trasformazione digitale delle imprese, transizione green, e con alcune prime analisi per regione sulla presenza dell’artigianato in montagna, appennino e aree interne.