Autoriparazione, Italia leader in Ue per contributo all’economia

A fine del 2020 l’Autoriparazione conta 92.131 imprese registrate, settore che si conferma ad alta la vocazione artigiana, con 70.812 le imprese artigiane, che rappresentano più di tre quarti (76,9%) delle imprese del settore, quota 3,6 volte il 21,2% rilevato per il totale dell’economia. Per quanto riguarda l’occupazione, l’Autoriparazione conta 206.533 addetti di cui 203.125 in micro e piccole imprese: la concentrazione nelle unità locali con meno di 50 addetti è pari al 98,4% e supera di 26,4 punti la media del 72,0% rilevata nel totale economia non agricola.

Nel confronto internazionale, su dati Eurostat, si osserva che il contributo dell’autoriparazione all’economia in Italia è più alto che negli altri maggiori paesi europei. In Italia il peso degli occupati della manutenzione e riparazione autoveicoli è dell’1,3% del totale occupati delle imprese, superiore all’1,0% dell’Ue a 27; nel dettaglio il peso dell’autoriparazione in Italia è di 0,2 punti superiore all’1,1% della Spagna, di 0,4 punti superiore allo 0,9% della Germania e di 0,5 punti superiore allo 0,8% della Francia.

Pesanti effetti della crisi Covid-19 – Nel corso del 2020 si stima che la recessione conseguente alla pandemia abbia provocato una perdita di ricavi per l’Autoriparazione pari al 12,0% e quantificabile in 1.797 milioni di euro in meno. Sul calo dei ricavi hanno influito la ridotta mobilità conseguente ai provvedimenti restrittivi e all’intensificazione del lavoro a distanza e la caduta dei redditi delle famiglie che ha interessato un terzo (32,9%) delle famiglie italiane, secondo una recente analisi pubblicata dalla Banca d’Italia. Nel dettaglio il 14,6% delle famiglie ha avuto nel 2020 perdite di reddito superiore al 25% del reddito dell’anno precedente, il 18,6% ha registrato riduzione ma inferiore del 25%.