I lavoratori autonomi, i giovani e le donne hanno pagato il prezzo più alto della crisi pandemica. Nell’ultimo anno sono ‘scomparsi’ dal mercato del lavoro 355mila occupati indipendenti, 264mila occupati under 35 e le lavoratrici autonome sono diminuite del 6%. A denunciare l’impatto della crisi sulle diverse categorie di lavoratori sono stati oggi i rappresentanti di Confartigianato durante l’audizione alla Commissione lavoro della Camera sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro.
Confartigianato ha sollecitato misure urgenti per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile, e investimenti sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori.
La Confederazione chiede di rimuovere gli ostacoli che scoraggiano le imprese ad assumere. In particolare sui contratti a termine, sollecita l’eliminazione strutturale dell’obbligo di indicare la causale e del contributo addizionale previsto in occasione di ciascun rinnovo. Inoltre chiede di garantire la possibilità per tutte le imprese di continuare ad utilizzare il lavoro agile in maniera semplificata.
Sul fronte delle politiche attive del lavoro, i rappresentanti dell’artigianato e delle piccole sostengono la necessità di una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale con il rilancio degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici, investimenti sulle competenze professionali a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e puntando sull’apprendistato duale e professionalizzante. Sollecitata anche l’operatività del Fondo Nuove Competenze almeno per tutto il 2021 e una dotazione finanziaria adeguata ai Fondi Interprofessionali.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, Confartigianato ribadisce che le ipotesi di riforma dovranno salvaguardare e valorizzare l’esperienza positiva del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato e sostiene la necessità di assicurare la massima rapidità di erogazione delle prestazioni di sostegno al reddito ai dipendenti delle imprese artigiane.
Sulla responsabilità del datore d i lavoro nel caso in cui un dipendente contragga il virus, Confartigianato chiede che vengano esplicitamente escluse sia l’azione di regresso Inail sia quella del lavoratore per danno differenziale, limitando la possibilità di esperire l’azione penale alla sola ipotesi di violazioni gravissime del Protocollo sulla sicurezza.