Nell’anno del Covid, almeno le bollette di energia, gas, acqua e rifiuti sono state un po’ più leggere per le piccole e medie imprese. Come certifica il servizio informativo sul costo dei servizi pubblici locali realizzato da Unioncamere e BMTI, nel 2020 le tariffe pagate dalle PMI per i servizi pubblici locali sono scese in media del 10,4%, anche se con andamenti diversificati in base ai servizi e al tipo di attività.
In particolare, si è registrato un ribasso delle bollette del 7% per le attività di vendita al dettaglio di ortofrutta, tra il 9 e il 10 % per bar e ristoranti e di circa il 13% per attività artigianali, come ad esempio i parrucchieri.
Questi gli esiti di un anno nel quale il prodotto interno lordo è crollato dell’8% a causa degli effetti della pandemia sull’attività economica. Conseguenze che si sono ripercosse in modo differente tra categorie economiche, con turismo e ristorazione tra i settori più colpiti. È chiaro che per le attività maggiormente colpite la diminuzione del costo delle utenze non compensa la riduzione sul fatturato, e allevia solo parzialmente il conto della crisi.
Tra i differenti servizi, forte riduzione soprattutto per le bollette di energia elettrica e gas naturale, nel 2020 scese rispettivamente del 18% e 12% a causa del ribasso dei prezzi all’ingrosso delle materie prime energetiche. La variazione è dovuta al calo della domanda per le principali materie prime, tra cui il petrolio, provocata dalle misure stringenti adottate dai diversi Paesi per limitare la diffusione del virus (chiusura delle attività non essenziali, limitazione degli spostamenti interni e internazionali).
Più contenute, invece, le oscillazioni delle tariffe per il servizio rifiuti nei capoluoghi di regione, cresciute in media dello 0,9%.
Per quanto riguarda il servizio idrico, il nuovo metodo tariffario valido per il periodo 2020-2023 e la necessità di allineare le tariffe ai reali costi del servizio, unita all’esigenza di sostenere gli investimenti per migliorare lo stato delle reti idriche, ha determinato un incremento delle tariffe dell’1,7% rispetto allo scorso anno. Bisogna ricordare che il dato relativo alla spesa per i servizi ambientali (acqua e rifiuti) mostra una pronunciata variabilità territoriale, in quanto sensibile alle specificità e ai divari infrastrutturali presenti nei territori.
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