Confartigianato ottiene 600 milioni di euro per riduzioni Tari e il rinvio della plastic tax al 2022

Confartigianato incassa due importanti risultati nel DL sostegni bis. E’ stato infatti istituito un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della TARI (Tassa rifiuti) per le attività chiuse per emergenza sanitaria. Sono i mancati sconti che le imprese avrebbero dovuto leggere in bolletta richiesti da Confartigianato durante il primo lockdown del 2020 e deliberati da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ma disapplicati dalla maggior parte dei Comuni italiani. Si tratta di un’importante vittoria a favore delle imprese associate per le quali la TARI può rappresentare un onere di migliaia di euro. L’applicazione degli sconti non poteva che essere la giusta ed equa soluzione per attività produttive chiuse che non hanno prodotto rifiuti per diversi mesi nel corso del 2020.

Il secondo risultato riguarda il terzo rinvio dell’entrata in vigore della Plastic tax. Dopo lo slittamento al 1° gennaio e poi al 1° luglio 2021, se ne dispone infatti il rinvio al 1° gennaio 2022 “in considerazione delle contingenti e difficili condizioni in cui versano i settori economici, che sarebbero gravati dall’imposta, in connessione al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Confartigianato, sin dal novembre 2019, si è sempre opposta alla misura, firmando il Manifesto “La Plastic tax non è un’imposta circolare” insieme ad altre nove Organizzazioni imprenditoriali con la quale si chiedeva al Governo di cancellarla e di sostituirla con incentivi alle imprese. La “Plastic tax” prevede il versamento di un’aliquota di 0,45 euro per ogni chilogrammo di materia plastica vergine contenuta nei cosiddetti MACSI (Manufatti con singolo impiego), imballaggi, preforme e semilavorati per il confezionamento e il trasporto di alimenti e prodotti.