Tendenze e rischi nella fase di ripresa 2021 in Lombardia

EXPORT – Al I trimestre 2021 l’export di prodotti manifatturieri a livello nazionale risulta in lieve recupero dello 0,7% rispetto allo stesso periodo pre pandemia (I trimestre 2019), mentre resta negativo, pari al -0,7%, il trend delle vendite di manufatti nel mondo per la nostra regione. Rispetto allo stesso periodo pre pandemia tra i prodotti maggiormente esportati oltre confine segnano ancora una domanda inferiore al periodo pre Covid-19: Altri mezzi di trasporto (-26,7%), Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (-13,5%), Prodotti tessili (-13,1%), Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) (-12,3%), Prodotti delle altre industrie manifatturiere (-8,8%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-6,0%), Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-5,5%), Carta e prodotti di carta (-5,1%), Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (-4,8%), Mobili (-4,3%) e Macchinari e apparecchiature n.c.a. (-4,2%). Tra le 12 province lombarde 6, che contribuiscono al 65% dell’export manifatturiero lombardo, registrano dinamiche negative: Pavia (-10,9%), Varese (-7,9%), Como (-5,5%), Lecco (-3,1%), Milano (-2,9%), Bergamo (-1,1%). Diversamente, le altre 6 mostrano dinamiche in recupero: Lodi (+22,0%), Cremona (+6,5%), Monza e della Brianza (+6,3%), Mantova (+5,0%), Sondrio (+2,9%) e Brescia (+1,9%).

Il valore delle vendite sui mercati esteri dei prodotti realizzati dalle imprese lombarde dei settori a maggior concentrazione di MPI – moda, legno-arredo, metalli, alimentari e altra manifattura – scende del 6%, contrazione più ampia di quella rilevata a livello nazionale (-2,8%). Tale risultato è conseguenza della contrazione delle vendite estere di: moda (-12,9%), legno-arredo (-4,9%), metalli (-4,8%) e altra manifattura (-8,8%) Trend in salita si osserva solo per la domanda di prodotti alimentari (+11,7%) A livello provinciale presentano performance ampiamente negative Pavia (-27,7%) e Como (-14,5%). Seguono Sondrio (-9,6%), Varese (-8,7%), Monza e della Brianza (-6,5%), Lecco (-5,4%), Mantova (-5,3%), Milano (-4,5%), Brescia (-4,0%), Bergamo (-1,7%) e Lodi (-1,2%). In controtendenza la provincia di Cremona che vede l’export di MPI in recupero rispetto al I trimestre 2019 del +3,7%, risultato determinato dalla performance positiva dell’export di prodotti alimentari e dell’altra manifattura.

MOBILITA’ DELLE PERSONE – L’analisi dell’indice di mobilità di Google – che misura gli spostamenti delle persone in negozi e luoghi di ricreazione – proxy della domanda interna, indica che dal 15 maggio al 2 luglio rispetto al periodo pre pandemico – fine gennaio (3/01/2020) inizio febbraio (6/02/2020) – in Lombardia gli spostamenti in attività commerciali si sono ridotti in media del 10,7%: contrazione superiore a quella nazionale del -4,3%, che la posiziona al terzultimo posto della classifica per più ampio calo. Tale risultato migliora la dinamica media degli spostamenti registrata nel periodo precedente (dal 1° aprile – 14 maggio) rispetto al periodo pre pandemico, quando si attestava al -35,6%; tuttavia, la Lombardia perde tre posizioni nella classifica ‘estiva’ di maggio-luglio 2021 rispetto a quella di primavera.


TREND DEL FATTURATO – La riduzione della domanda, esterna ed interna, ha comportato per il tessuto produttivo una consistente riduzione dei ricavi. I dati della fatturazione elettronica ci permettono di cogliere il trend dell’imponibile IVA del 2020, rispetto al 2019, pari in Lombardia al -12%. Nei primi tre mesi 2021, rispetto ai primi tre mesi dell’anno pandemico (2020), si osserva un incremento diffuso del fatturato, in 19 regioni su 20, che in Lombardia si attesta al +7,1%, recupero tra i meno dinamici della classifica nazionale.


CREDITO – Conseguentemente alla riduzione dei ricavi, è cresciuto il fabbisogno di liquidità da parte delle imprese, a cui il Governo ha risposto introducendo misure di sostegno, quali moratorie e garanzie pubbliche. Tali misure oggi sono le principali promotrici della crescita dei finanziamenti concessi alle imprese, in particolare a quelle più piccole: a marzo 2021 in Lombardia il credito alle piccole imprese sale dell’8,2%, dinamica superiore a quella complessiva (+4,3%) e migliore di quella del trimestre precedente (+5,4%) e di quella rilevata nello stesso periodo dell’anno precedente (marzo 2020) (-2,1%).

MERCATO DEL LAVORO – Il rimbalzo produttivo ha fatto aumentare il numero di assunzioni preventivate dalle imprese lombarde nel periodo luglio-settembre 2021 rispetto agli stessi tre mesi del 2019, che sale del 6,9%, indirizzando la ricerca principalmente verso queste 10 figure: Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (con 12.670 entrate previste, pari al 13,6% del totale), Personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone (con 7.890 entrate, pari all’8,5% del totale), Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (con 5.870 entrate, pari al 6,3% del totale), Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (con 5.690 entrate, pari al 6,1% del totale), Commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (con 5.470 entrate, pari al 5,9% del totale), Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (con 5.170 entrate, pari al 5,5% del totale), Personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali (con 4.900 entrate, pari al 5,3% del totale), Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (con 4.640 entrate, pari al 5,0% del totale), Conduttori di mezzi di trasporto (con 4.630 entrate, pari al 5,0% del totale) e Personale non qualificato nella logistica, facchini e corrieri (con 4.190 entrate, pari al 4,5% del totale). A livello provinciale si rileva un incremento maggiore della ricerca di personale per il periodo luglio-settembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 a Sondrio (+25,8%), Lodi (+20,4%), Como (+12,7%), Mantova (+10,9%) e Pavia (+10,1%).
Permane anche nel periodo estivo la difficoltà di reperimento di figure professionali di cui il mercato necessita per recuperare quanto perso e tornare a crescere: le entrate difficili da reperire secondo le imprese lombarde a luglio 2021 sono il 32,7%, quota di 3,5 punti superiore alle 29,2% di entrate difficili da trovare segnalate a giugno 2019. Tra le figure professionali maggiormente ricercate dalle imprese quelle più difficili da reperire sono Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (con il 69,4% di entrate difficili da reperire), Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (57,3%) e Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (54,5%).