La Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Sen. Susy Matrisciano (M5S) ha ricevuto oggi una delegazione di Confartigianato, guidata dal Presidente Marco Granelli. Nel corso dell’incontro sono stari affrontati temi strategici per il rilancio dell’occupazione nel Paese, in particolare, la riforma degli ammortizzatori sociali, le competenze e le politiche attive del lavoro.
“Quasi un italiano su due – ha detto la Sen. Matrisciano – lavora in una micro impresa; sarebbe perciò un errore gravissimo se gli interventi del Piano Nazionale Ripresa Resilienza guardassero solo alle grandi aziende. In questo anno e mezzo di pandemia Confartigianato ha svolto un ruolo fondamentale, riuscendo a coniugare i legittimi interessi degli artigiani e delle PMI rappresentati con l’interesse generale nazionale. Il periodo di crisi ha, ancora una volta, messo in luce quanto la micro e piccola impresa sia centrale per l’occupazione, la crescita del PIL e la tenuta dell’intero Paese. Il sostegno alle micro e piccole imprese, unito alla crescita delle competenze, è il miglior vaccino contro la crisi e le conseguenze economiche e sociali del Covid”.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, nell’apprezzare l’attenzione della Sen. Susy Matrisciano al ruolo economico e sociale degli artigiani e delle piccole imprese, ha sottolineato la necessità di “investire su politiche attive del lavoro e sulla formazione tecnica e professionale dei giovani, migliorare gli ammortizzatori sociali ampliandone le tutele, ma garantendo e valorizzando le attuali peculiarità di settori come l’artigianato che si fonda sulla bilateralità e conta sull’efficienza e sulla semplicità di utilizzo del proprio Fondo di solidarietà bilaterale. Sì, quindi, ad ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori, no ad un unico ammortizzatore sociale identico per tutti i settori”.
Per dare risposte efficaci ai problemi dell’occupazione, il Presidente di Confartigianato ha poi sollecitato “investimenti sulla formazione per accrescere le competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale e creare le professionalità richieste dalle imprese e spesso di difficile reperimento”.
“Da molti anni – ha detto Granelli – denunciamo la situazione paradossale delle nostre aziende che faticano a trovare manodopera e dei giovani che non trovano lavoro. E questo a causa di una scuola e un sistema formativo che non preparano i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro. Tra le imprese artigiane la difficoltà di reperimento di personale è addirittura superiore alla media: nel 2020 era al 38,2% la quota di manodopera introvabile. E a maggio 2021 si attesta al 30,9%. Per questo, tra le riforme che sollecitiamo, c’è anche quella del sistema di orientamento scolastico e professionale, con il rilancio degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici, e il potenziamento dell’apprendistato quale canale privilegiato di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, sia quello duale di primo livello, che consente di conseguire diplomi e qualifiche professionali unendo istruzione e formazione sul posto di lavoro, sia quello professionalizzante”.
“Non siamo una società di sussidiati – ha aggiunto la Presidente della Commissione Lavoro del Senato – In questo scenario, il tema delle competenze resta fondamentale, in particolare per il rilancio dell’occupazione giovanile e femminile. Vanno fatti investimenti importanti per avere un sistema efficace di orientamento, di politiche attive e di formazione ed istruzione. É inaccettabile che alcune professionalità richieste dalle aziende continuino ad essere di difficile reperimento. Inoltre, occorre puntare di più su ciò che funziona, come gli ITS, che garantisce tassi di occupazione superiori all’80%. Senza dimenticare il potenziamento dell’apprendistato, che mette al centro il valore formativo del lavoro e, in particolare, delle imprese artigiane».
Infine, sul tema degli ammortizzatori, la Presidente Matrisciano ha sottolineato che: «non rappresentano un mero strumento assistenziale, ma possono contribuire a generare nuova occupazione, supportando la competitività di lavoratori ed imprenditori. Per questo, occorre rendere universali le tutele, mantenendo e valorizzando le specificità settoriali e le positive esperienze in atto».