40 milioni di euro: è la dote assegnata per il 2021 e il 2022 al Fondo per il sostegno dell’impresa femminile previsto dal Decreto firmato dal Ministero dello Sviluppo di concerto con il Ministero dell’economia e il Ministero per le pari opportunità. Si tratta di risorse già indicate dalla Legge di bilancio 2021 e che potranno essere integrate con ulteriori 400 milioni, secondo quanto previsto dal PNRR.
Positivo il giudizio di Donne Impresa Confartigianato. “Un provvedimento più che mai necessario – sottolinea la Presidente Daniela Biolatto – Nonostante la grande capacità di resilienza, l’imprenditoria femminile ha molto sofferto le conseguenze economiche della crisi pandemica. Secondo le nostre rilevazioni, infatti, tra giugno 2020 e giugno 2021 le attività indipendenti gestite da donne sono diminuite del 6,9%, una percentuale più che doppia rispetto al -3,1% registrato dal lavoro indipendente maschile. Le misure del Decreto prevedono percorsi agevolati di accesso alle risorse economiche, la cui mancanza è uno dei principali fattori che ostacola le iniziative femminili, e possono stimolare la capacità imprenditoriale delle donne, anche di quelle che con la pandemia sono state espulse dal mercato del lavoro. Incentivare la partecipazione femminile all’attività d’impresa, supportandone le competenze e la creatività per l’avvio di nuove iniziative economiche e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, è la strada giusta per una società più equa e inclusiva”.
Nel dettaglio, le risorse previste per il Fondo Impresa Donna sono rivolte a coloro che intendono creare un’impresa e a chi vuole consolidare la propria azienda.
Gli aiuti a fondo perduto o finanziamenti agevolati dovranno servire per la nascita o il consolidamento delle imprese, la diffusione della cultura imprenditoriale e la formazione. Sono quattro le categorie di impresa beneficiarie:
- cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
- società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
- imprese individuali la cui titolare è una donna;
- lavoratrici autonome.
I settori di attività interessati quelli di industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo per programmi di investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250mila euro per nuove imprese e fino a 400mila per quelle già esistenti.
In caso di creazione di un’impresa, i contributi a fondo perduto possono raggiungere un massimo di 100mila euro di spese, con una copertura prevista dell’80%. In caso di donne disoccupate la copertura prevista sale al 90%. Se il progetto prevede spese oltre il limite dei 100mila euro e fino ai 250mila euro, la copertura scende al 50%.
Per il consolidamento delle imprese invece sono previsti:
- per le imprese costituite da minimo un anno e massimo tre: il 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili;
- per le imprese con più di tre anni: contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante; finanziamento agevolato per le spese di investimento; voucher fino a 5mila euro per impresa per in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa. Di questi, 3mila euro sono per i servizi Invitalia.
Gli incentivi del Fondo Impresa Donna sono cumulabili con altri aiuti di Stato. Le agevolazioni possono essere utilizzate per impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale, personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
Con una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e ‘azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa’.
Si attendono ora dal Ministero dello Sviluppo economico le indicazioni su tempi e modalità per la presentazione delle domande di accesso ai contributi previsti dal Fondo.