Nell’anno della pandemia, la qualità dei servizi pubblici percepita dai cittadini italiani è peggiorata tanto da far precipitare il nostro Paese all’ultimo posto in Europa. Lo rileva l’Ufficio studi di Confartigianato con un rapporto rilanciato oggi su la Repubblica Affari&Finanza in un articolo di commento firmato da Sergio Rizzo.
Il rapporto di Confartigianato citato dal vice direttore de la Repubblica denuncia i record negativi dell’Italia sul fronte della burocrazia e della facilità di fare impresa.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – sottolinea Sergio Rizzo – racconta che le riforme della pubblica amministrazione e della giustizia civile nonché gli interventi per favorire la concorrenza previsti nel documento presentato a Bruxelles avrebbero un’incidenza significativa sulla crescita. Valutata in oltre 3 punti di prodotto interno lordo. Ma è anche del tutto evidente che senza un cambio di rotta apprezzabile nel funzionamento della macchina, dove non c’è un ingranaggio che non sia almeno un po’ difettoso, ci sarebbero seri problemi nella gestione stessa del piano e delle sue risorse. Cambio di rotta del quale sarebbe cosa buona e giusta vedere qualche segno prima possibile invece dei soliti pannicelli caldi che con maestria mediatica vengono sempre presentati dalla politica come la cura per il cancro. Speriamo di sbagliarci, ma pure stavolta sembra di vederli spuntare qua e là”.