Da Tavolo al Mimit prime risposte anti-crisi. Le imprese perdono 23 mln di ricavi al giorno

Interventi urgenti per affrontare la crisi della moda italiana. Li hanno chiesti i Presidenti di Confartigianato Moda Moreno Vignolini e di CNA Federmoda Marco Landi che hanno partecipato oggi al tavolo convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in rappresentanza di oltre 41.000 imprese artigiane e micro imprese con 139mila addetti che operano nei comparti tessile, abbigliamento, pelle.

 

“Le misure presentate dal Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso – sottolineano le due Associazioni – recepiscono alcune nostre sollecitazioni, in particolare per quanto riguarda la richiesta di moratoria sui finanziamenti garantiti alle imprese, che dovrebbe trovare conferma in una circolare inviata dall’Abi agli istituti di credito su impulso del Mimit dalla quale ci si attende una procedura automatica di moratoria per tutte le tipologie di finanziamento e per tutte le aziende che ne facciano richiesta e non solo per quelle in conclamato stato di difficoltà. Passi avanti sull’annosa questione dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo con la previsione di un meccanismo di paga/stralcio al 50% per quelle aziende oggetto del provvedimento di restituzione. Questo intervento dovrà essere proporzionato al mondo della piccola impresa. Rimane la preoccupazione sul fronte degli ammortizzatori sociali per la necessità di affrontare le criticità di alcune fasi della filiera e di alcuni territori dove le ore di cassa integrazione sono prossime al termine. Nessuna risposta al momento sulle richieste relative alla sospensione dei versamenti contributivi ed erariali per le imprese del settore, misura richiesta da Confartigianato e Cna come sostegno alla liquidità delle imprese”.

 

I Presidenti Landi e Vignolini si sono riservati di inviare nei prossimi giorni al Ministero osservazioni su quanto illustrato nel corso dell’incontro. “Una cosa è certa: conclusa la fase di risposte emergenziali – sottolineano – sarà necessario lavorare per rafforzare il sistema produttivo a partire dalle filiere e affrontando i nodi cruciali dell’internazionalizzazione, della formazione, della transizione ecologica e digitale delle imprese”.

 

Secondo i dati di Confartigianato, nei primi cinque mesi del 2024 le imprese della moda hanno registrato un calo del 3,9% delle esportazioni e una perdita di ricavi pari a 23 milioni di euro al giorno, insieme con la diminuzione del 9,4% della produzione tra gennaio e giugno.

Le aspettative sugli ordini delle imprese della moda sono peggiorate a luglio 2024, con un saldo negativo di -9,7, rispetto al -3,5 di giugno. La crisi si riflette anche sulle previsioni di assunzione per il trimestre luglio-settembre 2024, con un calo del 10,3% rispetto all’anno precedente.

 

Il settore moda, inoltre, deve affrontare la carenza di personale, con il 64% dei lavoratori difficili da reperire. La contraffazione rappresenta un altro fattore critico per la moda italiana: il nostro Paese è tra i più colpiti, con 1,7 miliardi di euro di mancate vendite e la perdita di 19 mila posti di lavoro persi ogni anno. Questo fenomeno compromette ulteriormente il settore, già alle prese con un calo delle vendite al dettaglio, che nel 2024 rimangono inferiori ai livelli del 2019.

 

All’incontro svoltosi al Ministero delle Imprese e del made in Italy – presieduto dal ministro Adolfo Urso e dal viceministro Valentino Valentini – erano presenti i rappresentanti del ministero del Lavoro, dell’Economia, della Cultura, degli Affari Esteri, dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, esponenti della filiera, associazioni d’impresa e del mondo economico, rappresentanti sindacali e degli Enti locali.

Al centro del tavolo le principali sfide di settore, dai fattori congiunturali – come il calo dei volumi produttivi, la contrazione dei consumi e le incognite geopolitiche – alle misure di sostegno e tutela per il settore.

 

“Abbiamo riunito tutta la filiera della moda per fornire soluzioni alle principali richieste da parte delle imprese del settore”, ha dichiarato Urso. “Ci siamo impegnati ad assicurare insieme all’Abi la rimodulazione dei prestiti bancari, a garantire alle imprese del settore l’utilizzo a pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e a introdurre una misura saldo e stralcio in merito all’annosa questione dei crediti di imposta. Inoltre, siamo al lavoro, insieme al ministero degli Esteri e all’Istituto del Commercio Estero, per promuovere sui mercati internazionali il settore della Moda e con i decreti attuativi al ddl Made in Italy stiamo sostenendo l’economia circolare”.

 

Nello specifico, in tema di accesso al credito, il ministro Urso ha ricordato durante l’incontro che su richiesta del Mimit è stata, infatti, inviata nei giorni scorsi una circolare esplicativa da parte dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) agli istituti bancari con disposizioni per la ricalendarizzazione dei finanziamenti garantiti da Sace, Simest e Medicredito ottenuti dalle imprese durante la fase covid e a seguito della crisi per il conflitto ucraino.

 

Sempre in materia di sostegno al settore, durante il tavolo, è stato ribadito che l’impegno del Mimit è inoltre quello di dare attuazione alla legge sul Made in Italy, che all’articolo 10 punta a valorizzazione la filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi da riciclo in cui si prevedono misure incentivanti a favore del comparto e per il settore conciario. Il decreto attuativo è in fase di concertazione.

In materia di transizione green il Mimit, ha evidenziato Urso, sta monitorando il Regolamento Ecodesign, entrato in vigore da poche settimane, che introduce requisiti minimi di ecoprogettazione per ogni tipologia di prodotto. A riguardo, il Ministro, ha annunciato che è stata avviata un’interlocuzione con il Mef per realizzare uno strumento agevolativo tramite voucher già nella prossima Legge di Bilancio. Alla ripresa della pausa estiva il Ministero invierà un questionato alle imprese del settore per capire il quadro dei fabbisogni e delle necessità produttive derivanti dall’applicazione di questo regolamento al fine di sviluppare misure attuative.

Infine, in materia di ammortizzatori sociali, Urso ha precisato che sono state avviate interlocuzioni con il Ministero del Lavoro per venire incontro alle realtà in difficoltà.

 

Al riguardo la parola al nostro segretario, Giacomo Rossini “La situazione della moda, in particolare del settore del calzaturiero, è costantemente attenzionata dalla nostra associazione che sta agendo su un tavolo, insieme alle parti sociali e al distretto del vigevanese, per cercare delle soluzioni che possano mitigare questa fase; dopo l’exploit post covid, gli ordinativi hanno ricevuto una brusca frenata nell’anno in corso, figli anche di una situazione internazionale a dir poco instabile. L’obiettivo – prosegue Rossini – è di mettere in campo un lavoro di squadra che possa affiancare la filiera nel rilancio del distretto, con l’auspicio che il mercato a breve riesca a dare segnali di ripresa.”