Mille domande in 20 secondi e risorse subito esaurite per gli incentivi del Ministero dello Sviluppo economico a sostegno delle imprese femminili. Un plafond da 400 milioni istantaneamente prosciugato dalle numerose domande sia delle start up che, soprattutto, delle imprese consolidate.
“La Lombardia, ancora una volta, è stata la prima regione per mole di richieste, ma anche per delusione delle aspettative – commenta Giovanna Mazzoni per Donne Impresa Confartigianato Lombardia – Il forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal MES impone sia di prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse. Riteniamo opportuno rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni e complementari con altre misure di supporto alle imprese femminili. Da rivedere assolutamente la procedura del click day che finisce per creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi”.
Solo in Lombardia sono 1176 i progetti presentati da imprese femminili consolidate e 729 dalle start up.
Completano il quadro le parole della Presidente di Donne Impresa Confartigianato, Daniela Biolatto: “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece, un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.