Il 15 settembre, la Giunta Esecutiva di Confartigianato ha incontrato Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, nell’ambito dei confronti con le forze politiche organizzate dalla Confederazione in vista delle elezioni del 25 settembre. L’On. Meloni, intervenuta in videocollegamento, ha affrontato tutti i temi che stanno a cuore agli artigiani e ai piccoli imprenditori e che sono stati indicati dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli.
In premessa, ha sottolineato che “chiunque governerà il Paese non erediterà una situazione facile per i nostri conti pubblici e per una serie di fattori macroeconomici. Questa non è la situazione migliore in cui ritrovarsi a governare la nazione dopo il voto del 25 settembre. E credo serva molta lucidità, buon senso e un discreto coraggio per realizzare in tempi rapidi provvedimenti chiari, comprensibili e che possano invertire una tendenza e cioè un rapporto diverso tra Stato, imprese, cittadini all’insegna della pari dignità”.
Si è poi soffermata sul problema dei crediti fiscali incagliati per i lavori realizzati con i bonus edilizia, spiegando che il “superbonus, pur nato con un intento nobile, era una misura scritta male e applicata peggio e quando lo Stato se n’è accorto ha gettato il bambino con l’acqua sporca, lasciando tante aziende in ginocchio. Ora quelli che ha definito gli “esodati del superbonus” vanno comunque tutelati. Non si possono modificare le norme per chi ha già iniziato i lavori. E, per il futuro, il sistema degli incentivi per l’edilizia va rivisto e uniformato, fissando all’80% il tetto delle spese agevolate e indirizzandoli verso la prima casa”.
Sull’altra emergenza segnalata dal Presidente Granelli, i rincari dell’energia, la Presidente di Fratelli d’Italia ha spiegato che “la sfida” per contenere l’aumento del prezzo delle bollette “è ora sul price cap europeo. La Russia gioca con i rubinetti ma il prezzo sale perché i grandi player dell’energia alla borsa di Amsterdam “decidono di farlo salire. L’unica possibile soluzione efficace è il tetto al prezzo del gas, l’unica misura in grado di tagliare la speculazione”. Sul fare o meno uno scostamento di bilancio per contenere gli aumenti delle bollette, “il tema del debito può rivelarsi un pozzo senza fondo se non si fa il price cap”. L’altra misura efficace anche a livello nazionale, perché l’Europa è lenta, consiste – secondo Meloni – nel disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello delle fonti di energia elettrica e ha ipotizzato che servirebbero circa “3-4 miliardi di euro da qui a marzo come copertura. Per trovarli, si possono usare i fondi della nuova programmazione europea, visto che siamo di fronte a un’emergenza”.
Più in generale, sul tema dell’energia, secondo Giorgia Meloni “l’Europa e l’Italia non hanno avuto in questi anni alcuna strategia seria su produzione, controllo della catena e sull’approvvigionamento”. Come su tutte le altre filiere “formatesi in seguito alla “globalizzazione incontrollata”, “l’Europa e l’Italia non possono continuare a fingere che noi possiamo non controllare alcune catene del valore che sono strategiche”. Per Meloni, dunque, va corretto il tiro: “E’ una delle nostre sfide, un lavoro che va fatto con l’Europa. Proprio perchè non sono antieuropeista posso dire che in questi anni l’Europa ha avuto delle priorità sbagliate”. Se pensiamo che “la Ue, che nasceva come Comunità del carbone e dell’acciaio e che oggi si trova esposta proprio su materie prime ed energia, credo che qualcosa non abbia funzionato”.
Per sostenere la competitività delle nostre imprese, Meloni ha poi indicato la necessità di agire sulla leva della semplificazione burocratica, sulla riduzione della pressione fiscale anche agevolando gli imprenditori che assumono, su una strategia industriale che valorizzi il marchio Italia, potenziando la certificazione dei prodotti made in Italy e la formazione di eccellenza per realizzarli.
La leader di Fratelli d’Italia ha poi affrontato il tema dell’attuazione del Pnrr, sostenendo che ha bisogno di “fare un tagliando, che non vuol dire ovviamente mettere a rischio le risorse o dilatare i tempi per spenderle. Noi abbiamo semmai il problema contrario perché l’attuale governo è andato a rilento sul Pnrr e ci sono alcuni adeguamenti necessari se vogliamo che i soldi arrivino a terra”. Ha aggiunto che “gran parte dei soldi del Pnrr sono soldi a debito. Noi abbiamo una grande occasione se ci mettiamo un po’ intelligenza: oggi l’Italia si trova in situazione geostrategica felicissima perché i gasdotti del Mediterraneo arrivano tutti da noi e al sud c’è un clima perfetto per tutte le rinnovabili, per cui se organizziamo le risorse del Pnrr e le usiamo adeguatamente, l’Italia può diventare hub di approvvigionamento energetico europeo”.
Meloni ha concluso il suo intervento alla Giunta Esecutiva di Confartigianato, sottolineando che “il nostro sistema economico paga la fragilità dei governi. Mi auguro che dalle urne esca una maggioranza stabile e coesa che possa assicurare stabilità dell’Esecutivo e visione di lungo periodo”.