Secondo le previsioni di Banca d’Italia di venerdì scorso a metà 2022 il PIL recupererebbe i livelli pre-pandemici, con una crescita del 3,8% su base annua, che ritocca di 0,2 punti le previsioni di +4,0% dello scorso dicembre. Sul rallentamento della velocità della ripresa pesano numerosi fattori, quali le strozzature nelle filiere globali, la rarefazione e il boom dei prezzi delle commodities e la scarsità di manodopera.
L’analisi della bufera dei prezzi in corso, dell’evoluzione delle variabili macroeconomiche e del trend degli indicatori congiunturali sono stati oggi al centro del webinar di presentazione del 17° report di Confartigianato ‘Le tendenze a inizio 2022, tra rischi e opportunità per le imprese’, introdotto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale e concluso da Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche.
Nella presentazione del report di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, dopo un aggiornamento dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ondata invernale di Covid-19, sono state esaminate le tendenze settoriali della produzione e del fatturato, il traino di edilizia e digital economy, grazie all’impulso del superbonus e l’accelerazione della transizione digitale catalizzata dalla pandemia. In ritardo la ripresa per la moda e i servizi legati alla domanda turistica. Nel report viene poi esaminato l’andamento del made in Italy, la dinamica dell’occupazione – con il recupero trainato dalle micro e piccole imprese -, della demografia di impresa e le più recenti evidenze statistiche su prestiti bancari e finanza d’impresa.
Al centro della 17a edizione del Rapporto l’analisi degli effetti sulle imprese delle strozzature delle filiere globali, dell’escalation dei prezzi commodities – la più elevata dagli anni Settanta del secolo scorso – e la crisi energetica. La forte crescita dei prezzi delle commodities e la domanda ancora debole, comprime i margini delle imprese, in alcuni settori in modo drammatico. Una simulazione controfattuale evidenzia che nel 2021 le imprese manifatturiere hanno traslato solo parzialmente sui listini aziendali lo shock dei prezzi di materie prime ed energia, rallentando la creazione di valore aggiunto, con conseguenze negative su investimenti, domanda di lavoro, processi di innovazione.
Il report evidenzia alcune opportunità per le imprese che scaturiscono dall’accelerazione della digitalizzazione e dall’evoluzione delle matrici tecnologiche conseguenti alla maggiore domanda interna di macchinari e da cui discendono maggiore innovazione, incrementi di produttività e di efficienza energetica.
Infine, il capitolo del report dedicato alla sfide della politica economica evidenzia gli intrecci tra politica fiscale e monetaria, alcuni degli effetti dell’ultima manovra di bilancio e le prospettive della complessa riforma delle regole europee di bilancio e del superamento del ‘decennio perduto’ degli investimenti pubblici, favorito dagli interventi del PNRR.
Nel focus curato da Licia Redolfi, dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, sono esaminate evidenze territoriali relative a crescita, export, start-up d’impresa, occupazione, prestiti, utilizzo del superbonus, mobilità, turismo, digital economy, prestiti.