Nuovo Dpcm

CORONAVIRUS: I - PROBABILI- PUNTI DEL NUOVO DPCM ''3 DICEMBRE''

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri sera, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha illustrato il nuovo Dpcm. Ha tenuto a sottolineare che “sarà un Natale diverso da tutti gli altri, ma non meno autentico. La strada per uscire dalla pandemia e’ ancora lunga, dobbiamo scongiurare una terza ondata a gennaio che potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda”.  Il premier ha spiegato che continuerà ad essere applicato il sistema che prevede la suddivisione delle Regioni in aree gialle, arancioni e rosse, “è un sistema che sta funzionando, che si sta rivelando efficace, nel giro di appena un mese abbiamo piegato la curva dei contagi riportando Rt sotto 1, continuando in questo modo e’ ragionevole prevedere che tutte le regioni saranno gialle in prossimità delle feste natalizie“. 

Poco prima di mezzanotte, Conte ha firmato il decreto che entra in vigore da oggi, venerdì 4 dicembre.

Spostamenti

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spostarsi fra le regioni, anche quelle in zona gialla. Considerato che per quella data praticamente tutta Italia dovrebbe essere in zona gialla, di fatto ogni spostamento extraregionale sarà vietato. Non solo: le feste saranno blindate. Il 25 e 26 dicembre e il giorno di Capodanno non sarà possibile spostarsi fuori dal proprio Comune. Ci si potrà spostare solo per ragioni di lavoro, salute o urgenza muniti dell’autocertificazione. Sarà comunque sempre possibile rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione. Non sarà possibile raggiungere la seconda casa se si trova in una regione diversa (sì invece se invece è nella stessa regione gialla). Dal 4 al 20 dicembre sarà invece possibile muoversi fra le regioni gialle. Per chi si trova in zona arancione o rossa è sempre possibile tornare a casa dal 4 dicembre al 6 gennaio. 

Coprifuoco

Nessun cambiamento per quanto riguarda il coprifuoco funzionale a scongiurare assembramenti e quindi a contenere i contagi da Covid-19. Resta così in vigore per tutte le festività il divieto di uscire senza giustificato motivo (lavoro, necessità o salute) dalle 22 alle 5 del mattino seguente. Normativa ancora più ristretta per il prossimo 1 gennaio, quando il giro di vite durerà fino alle 7 del mattino e non fino alle 5. Il ministro Boccia lo aveva detto: coprifuoco e limite agli spostamenti sono punti irrinunciabili.

Negozi e centri commerciali

Il testo varato dalla presidenza del Consiglio dei ministri sancisce la possibilità per i negozi di restare aperti fino alle 21 sino al 6 gennaio prossimo. Discorso diverso, invece, per i centri commerciali che resteranno con le saracinesche abbassate nei fine settimana così come nelle giornate festive.

Ber e ristoranti

I ristoranti e bar (in zona gialla) restano aperti dalle 5 del mattino alle 18, insieme ai pub, alle pasticcerie e alle gelaterie. Il giorno di Natale, a Santo Stefano o il 31 dicembre sarà dunque impossibile cenare al ristorante. Durante gli orari di apertura “il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. In area rossa o arancione bar e ristoranti restano aperti dalle 5 alle 22 solo per l’asporto. La consegna a domicilio è sempre consentita.

Alberghi

Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti; dalle 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera. 

Impianti da sci chiusi

Confermato il divieto di apertura degli impianti sciistici e delle piste da sci. Gli impianti riapriranno il 7 gennaio. Lo scopo è quello di evitare “aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”. Piste aperte invece agli “atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. La mancata apertura degli impianti per le festività natalizie è un tema molto sentito in Lombardia: basti pensare che il Natale senza lo sci rischia di costare caro, visto che 700 milioni dei circa 10 miliardi di fatturato generato a livello nazionale dal turismo invernale legato alla neve – secondo le stime diffuse da Confindustria e Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) – arrivano dalla Valtellina e dalla province di Bergamo, Brescia, Lecco, Como. 

Scuola

Scuola superiore in presenza per il 75 per cento della popolazione studentesca a partire dal 7 gennaio, dopo la sollecitazione della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.  La modifica del provvedimento è stata comunicata nel pomeriggio di ieri anche agli enti locali, Regioni e Comuni, ai quali è stato presentato un protocollo di lavoro funzionale a risolvere le criticità legate a trasporto e tracciamento degli studenti. L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione nonché per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di eta’ inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. 

Messa di Natale

La stretta alle festività natalizie non risparmia neppure le funzioni religiose. Come anticipato nei giorni scorsi, le celebrazioni eucaristiche della vigilia (quelle della notte del 24 dicembre) saranno svolte in un orario da permettere ai fedeli di tornare a casa prima del coprifuoco, fissato alle 22. Inoltre verranno celebrate più messe a Natale all’interno delle parrocchie per diluire la presenza di fedeli ed evitare assembramenti. Va considerato che proprio la liturgia natalizia è la più seguita dell’anno secondo la tradizione italiana.

Chi torna dall’estero

Dal 10 dicembre chi torna da uno dei 27 Paesi della Unione europea ha l’obbligo di sottoporsi al tampone prima di partire per l’Italia. L’esito del test va presentato all’arrivo: se è negativo, si può entrare senza dover fare la quarantena. Chi arriva da un paese extra-Schengen dovrà, invece, fare la quarantena. Dal 21 dicembre e fino all’Epifania la normativa diventa più rigida: tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena. Tipo chi rientra dalla Svizzera dove sarà possibile recarsi a sciare

Crociere

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono poi sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. A quelle con bandiera estera è inoltre vietato “di fare ingresso nei porti italiani, anche ai fini della sosta inoperosa”.

Ecco il testo completo del nuovo Dpcm che contiene tra l’altro i protocolli da utilizzare nei luoghi di culto, le linee guida per come comportarsi nelle occasioni di socialità e gioco dei più piccoli e per la riapertura delle attività economiche e ricreative: SCARICA QUI.