Tari: entro il 31 maggio la scelta tra servizio pubblico o ricorso al mercato

È entrato in vigore il 23 marzo 2021, il Decreto Sostegni (Dl 41/21, pubblicato su Gazzetta Ufficiale il 22 marzo 2021) recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19”.

Il provvedimento, oltre a misure di sostegno economico, prevede anche importanti disposizioni relative alla Tari e al termine entro cui dovrà essere effettuata la scelta, da parte delle utenze non domestiche che producono rifiuti urbani, di avvalersi del servizio pubblico o del ricorso al mercato, prevista dall’art. 3 comma 12 del D.lgs. n. 116/2020.

Al comma 5 dell’art. 30 il Decreto Sostegni ha stabilito che la scelta tra servizio pubblico o privato deve essere comunicata al Comune, o al gestore del servizio rifiuti in caso di tariffa corrispettiva, entro il 31 maggio

Il Decreto ha inoltre fissato al 30 giugno 2021 il termine che i Comuni devono rispettare per l’approvazione delle tariffe e dei regolamenti della Tari e della tariffa corrispettiva, sulla base del piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti.

Sugli aspetti relativi alla comunicazione e alla scadenza da parte delle imprese, Confartigianato chiederà lo stralcio in fase di conversione in legge del DL 41/20, in forza del Testo Unico Ambientale, così come modificato dal Decreto Legislativo 116/2020, che non prevede comunicazioni né scadenze e non riporta vincoli annuali per la decisione. Una scelta che, oltretutto, risulterebbe troppo complessa per le imprese in piena emergenza Covid e con l’incertezza sul futuro e sulla produzione.

La questione della Tari si inserisce in un confronto più ampio e aperto che riguarda il principio di equità della tassa rifiuti, ovvero che la tariffa corrisponda al servizio erogato, un principio che tuttavia non è ancora correttamente applicato. Ad oggi infatti le imprese che intenderanno avvalersi del servizio pubblico per la gestione dei loro rifiuti verseranno la Tari (quota fissa e variabile), ma le imprese che intenderanno rivolgersi a privati dovrebbero vedersi esonerati dal pagamento al servizio pubblico.

In tal senso sarà presentato, sempre da parte di Confartigianato, un emendamento al DL “Rigenerazione Urbana”, in esame ora presso le Commissioni parlamentari.