Nel cronoprogramma delle riaperture varato ieri dal Governo, dal prossimo 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Il settore del wedding ha subito pesanti effetti della crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus, a livello nazionale e locale. Inoltre le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate – seppur con intensità differenti – dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica.
Nel 2020 in Lombardia sono stati celebrati 14.737 matrimoni, numero quasi dimezzato (-44%), rispetto ai 26 mila dell’anno pre pandemia (2019), accelerando il trend di decrescita degli ultimi anni. Prendendo a riferimento i dati del periodo pre Covid-19 si osserva che i mesi di maggior addensamento delle celebrazioni di matrimoni sono quelli estivi: da giugno a settembre 2019 nel nostro Paese sono state celebrate 3 unioni matrimoniali su 5 (60,2%).
Il comparto delle cerimonie e wedding comprende imprese che operano in differenti ambiti di attività: Organizzazione, Location, catering e intrattenimento; Partecipazioni, fotografi e videomaker; Capelli, abiti, fedi e accessori; e Fiori, bomboniere, lista nozze e viaggi di nozze, con un peso variabile delle attività relative a matrimoni e cerimonie sul fatturato totale. All’interno di questi 5 ambiti si individuano 30 settori economici di cui alcuni sono fortemente specializzati, con una più accentuata dipendenza dall’andamento di queste cerimonie ed eventi: agenzie matrimoniali e che organizzano feste e cerimonie, wedding planner, musicisti, cantanti e disc-jockey, imprese che realizzano bomboniere e fotografi.
Nel perimetro dei settori interessati dalla domanda di beni e servizi per cerimonie e wedding si contano 81.078 imprese, pari al 8,5% dell’intero sistema imprenditoriale. Più di due imprese su cinque (41,8%) del settore (33.856 unità) sono imprese artigiane. Tra i settori in esame, quelli a più elevata vocazione artigiana sono: Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici (83,9%), Oreficeria gioielleria orologeria (79,8%), Trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente (79,2%), Attività fotografiche (73,0%), Produzione di pasticceria fresca (72,9%), Confezione di altro abbigliamento esterno (69,2%), Gelaterie e pasticcerie (68,4%), Confezioni varie e accessori per l’abbigliamento (62,2%), Fabbricazione di altri articoli nca (fabbricazione di cesti floreali, bouquet e corone di fiori artificiali o secchi, colorazione di fiori, fabb. di candele, ..) (59,3%) e Attività dei disegnatori grafici (57,9%).
Nelle imprese dei settori potenzialmente coinvolti in cerimonie e wedding lavorano complessivamente 279.014 addetti, pari al 7,5% degli addetti totali e la dimensione media di queste imprese è di 3 addetti per impresa, di poco più basso rispetto alla dimensione media dell’intero sistema produttivo (3,6 addetti/impresa).
Sulla base delle nostre rilevazioni molti dei settori rientranti nella perimetrazione del settore del wedding figurano tra quelli che nel 2020, rispetto all’anno pre-crisi (2019), hanno registrato cali di fatturato delle MPI lombarde superiori a quello medio del -25,8%: Trasporto persone (-76,0%), Moda (tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria) (-36,6%), Pasticcerie (-35,6%), Comunicazione: grafici e fotografi (-33,8%) e Area benessere (acconciatori ed estetica) (-35,3%).